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CapIAmoci, Febbraio 2025

14 Febbraio 2025 | CapIAmoci

Introduzione alla rubrica CapIAmoci

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nel mondo della tecnologia, con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale.

Con un progresso spedito a velocità mai viste si rischia di perdere il passo coi tempi e di rimanere spaesati, ed è per questo nasce una nuova rubrica: “capIAmoci”, a cura di Mattia Sospetti.

Lo scopo della rubrica è di presentare le notizie più importanti del mese riguardanti il vasto mondo dell’Intelligenza Artificiale, andando in profondità, e permettendo così ai lettori di rimanere aggiornati con pochi minuti al mese.

Edizione Febbraio 2025

STARGATE CHIAMA, EUROPA RISPONDE

L’intelligenza artificiale migliorerà la nostra sanità, stimolerà la ricerca e l’innovazione e rafforzerà la nostra competitività. Vogliamo che l’AI sia una forza per il bene e per la crescita”. Così parla Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, durante l’AI Action Summit di Parigi.

L’affascinante capitale francese, nelle giornate di 10 e 11 Febbraio 2025, ha accolto Capi di Stato e di governo, leader di organizzazioni internazionali, CEO di piccole e grandi aziende, accademici, ONG, artisti e membri della società civile nel suo Grand Palais.

Questo rendez-vous ha permesso conversazioni in materia di Intelligenza Artificiale, focalizzando gli interessi su investimenti ed anche regolamentazione.

In tal senso dunque le parole della von der Leyen appaiono come il riassunto, e indicano come ci sia stata una convergenza di intenti tra i principali attori di questo settore.

Infatti l’Europa non rimarrà indietro nella corsa all’AI, lanciando InvestAI, un’iniziativa da 200 miliardi di euro volta a finanziare gigafactory AI strategiche.

Quattro saranno le gigafactory installate nel territorio europeo, ognuna equipaggiata con circa 100.000 chip AI di ultima generazione per fare training di modelli, in ottica di innovazione in ambito scientifico e medico.

Il piano di investimento si baserà su un “approccio europeo”, ponendo l’Europa come una vera e propria federazione, dove apertura e cooperazione saranno il fil rouge che accomuna gli stati membri. Suddetto piano avrà l’obiettivo di garantire accesso (indipendentemente dalle dimensioni delle aziende) alle più moderne tecnologie esistenti, sempre tenendo d’occhio l’aspetto etico dello sviluppo (si ricordi sempre l’AI Act).

 

Oltreoceano la situazione non è molto diversa: poche ore dopo il suo insediamento, il nuovo Presidente della Casa Bianca, Donald Trump, ha annunciato Stargate, una società che vanta tra i suoi obiettivi ben 500 miliardi di dollari di investimenti sull’AI, in quattro anni, per costruire infrastrutture nel territorio americano.

 

Gli attori coinvolti sono la crème de la crème dell’AI e Finanza statunitense.

I finanziatori iniziali di Stargate saranno infatti SoftBank (responsabile parte finanziaria), OpenAI (responsabile parte operativa), Oracle e MGX. La carica di Chairman sarà affidata a Masayoshi Son, già CEO di SoftBank.

Citati come partner tecnologici leggiamo anche NVIDIA, Microsoft, Arm.

Il progetto partirà subito, con investimento iniziale di 100 miliardi di dollari, e avrà l’obiettivo di raggiungere la quota prefissata di 500 miliardi entro 4 anni, con la conseguente creazione di oltre 100 mila posti di lavoro nelle gigafactories coinvolte.

 

https://www.01net.it/intelligenza-artificiale-la-commissione-europea-investira-200-miliardi-di-euro/?utm_term=1296582+-+https%3A//www.01net.it/intelligenza-artificiale-la-commissione-europea-investira-200-miliardi-di-euro/

 

https://www.elysee.fr/en/sommet-pour-l-action-sur-l-ia

 

https://www.01net.it/stargate-openai-guida-il-progetto-di-500-miliardi-di-dollari-di-investimenti-nellai/?utm_term=1275337+-+https%3A//www.01net.it/stargate-openai-guida-il-progetto-di-500-miliardi-di-dollari-di-investimenti-nellai/

 

https://www.ansa.it/osservatorio_intelligenza_artificiale/notizie/societa/2025/01/22/usa-nasce-il-progetto-stargate-500-miliardi-di-dollari-per-lia_798a3f50-e19b-487f-a02a-d505691b2fbc.html

L’ARRIVO DI DEEPSEEK ED IL TERREMOTO IN OCCIDENTE

Chiunque legga notizie in ambito tech avrà sicuramente letto la parola del momento, “DeepSeek”, con la simpatica icona di una balena color indaco.

La così denominata startup cinese ha generato un bel terremoto nel settore AI (ma anche finanziario, se si pensa al crollo del 16,9% delle azioni NVIDIA, corrispondenti a circa 600 miliardi di dollari) quando ha rilasciato gratuitamente al pubblico R1, il suo reasoning model.

L’azienda ha dichiarato prestazioni comparabili a quelle del suo diretto concorrente, OpenAI-o1, anch’esso reasoning model, ma con il vantaggio di essere open-source (dunque commercializzabile liberamente, o anche provare a distillarlo laddove necessario).

Fino ad ora non sembra esserci nulla di così rivoluzionario da giustificare uno scossone simile.

Infatti ciò che colpisce è stato il processo di training del modello. Il modello infatti non solo richiede poche risorse in fase di inferenza, ma è stato allenato con un budget di 5,6 milioni di dollari, ben inferiori alla stima di 100 milioni (crescente nel tempo) fatta da Anthropic per i suoi modelli.

Ma dietro questo valore c’è un abisso, che parla di possibili interventi del governo cinese, aggiramento delle restrizioni di utilizzo delle GPU americane o anche cherry-picking sui dati, per finire con accuse di furti di proprietà intellettuali che qui per questioni di spazio non approfondirò ma si lasciano le fonti ad approfondire per chiunque fosse interessato.

Ciò che deve rimanere però è la presenza, ora più che mai, della concorrenza cinese, che mostra i muscoli nella corsa all’AI.

Inoltre possiamo mettere da parte le polemiche per analizzare dal punto di vista ingegneristico quanto di nuovo la startup cinese ha portato.

Una delle principali innovazioni è l’adozione dell’architettura Mixture of Experts, commistione di esperti, che consente di attivare solo una parte dei parametri del modello durante l’elaborazione, riducendo significativamente i costi computazionali e migliorando l’efficienza energetica.

Infine, l’implementazione di reinforcement learning ha migliorato le capacità di ragionamento autonomo del modello, rendendolo particolarmente efficace in compiti complessi come la risoluzione di problemi matematici e di programmazione.

Dal fronte occidentale, OpenAI non è rimasta con le mani in mano: anch’essa infatti ha risposto al guanto di sfida lanciato dal Drago Asiatico, rilasciando la terza versione del suo reasoning model, OpenAI-o3-mini per gli utenti free, e OpenAI-o3-high per i paganti.

Con questo aggiornamento, spiega il team, gli utenti saranno in grado di seguire il ragionamento, potendo così aumentare la fiducia nelle risposte, e usarla in modo più consapevole nei processi decisionali.

 

https://www.01net.it/deepseek-sfida-openai-il-modello-r1-open-source-e-lapp-che-ha-superato-chatgpt/?utm_term=1289785+-+https%3A//www.01net.it/deepseek-sfida-openai-il-modello-r1-open-source-e-lapp-che-ha-superato-chatgpt/

 

https://www.01net.it/openai-lancia-una-catena-di-pensiero-aggiornata-di-openai-o3-mini/?utm_term=1294445+-+https%3A//www.01net.it/openai-lancia-una-catena-di-pensiero-aggiornata-di-openai-o3-mini/

 

https://www.dday.it/redazione/51830/come-ha-fatto-deepseek-a-battere-openai-i-dubbi-sui-costi-di-addestramento-del-modello-cinese-r1

 

https://www.01net.it/le-voci-dellai-episodio-86-deepseek-r1-le-innovazioni-tecnologiche-dietro-il-suo-successo/?utm_term=1292323+-+https%3A//www.01net.it/le-voci-dellai-episodio-86-deepseek-r1-le-innovazioni-tecnologiche-dietro-il-suo-successo/

 

https://www.cybersecurity360.it/cultura-cyber/la-startup-cinese-deepseek-sfida-chatgpt-il-modello-ai-che-supera-le-restrizioni-usa/#:~:text=i%20loro%20modelli.-,L’accusa%20di%20furto%20di%20propriet%C3%A0%20intellettuale%20da%20OpenAI,addestrare%20la%20propria%20intelligenza%20artificiale.

ELON MUSK E OPENAI, SARÀ ACQUISIZIONE?

Anche questo mese si parla di Elon Musk. Infatti l’imprenditore sudafricano nella giornata del 10 Febbraio 2025 ha presentato un’offerta di quasi 100 miliardi di dollari (97,4 per l’esattezza), per acquisire la no-profit OpenAI.

La risposta del CEO dell’azienda Sam Altman non è fatta attendere, con un post su X (di proprietà di Musk stesso) che recita: “No grazie, ma compreremo twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi”.  Interessante il doppio scherno: il primo è la cifra di 9,74, esattamente 10 volte di meno di quanto offerto da Musk, e poi l’averla definita “twitter” anziché X.

Dietro alla scherzosa risposta di Altman si cela anche la personale ambizione del CEO di OpenAI di veder crescere la valutazione della sua azienda, fiducioso che possa superare 300 miliardi di dollari.

Elon Musk, co-fondatore di OpenAI nel 2015, ha lasciato l’organizzazione nel 2019 a causa di divergenze sulla gestione e sulla strategia futura dell’azienda. Secondo Musk, OpenAI ha tradito la sua missione originale di essere una forza aperta e benefica per la sicurezza dell’umanità, trasformandosi progressivamente in un’azienda a scopo di lucro. Con la sua nuova offerta, Musk ha dichiarato di voler riportare OpenAI a ciò che era in origine: “un faro open-source focalizzato sulla sicurezza”.

L’offerta è sostenuta da un gruppo di investitori, tra cui Valor Equity Partners, Baron Capital, Atreides Management, Vy Capital, Joe Lonsdale’s 8VC e il fondo di Ari Emanuel. In caso di successo, Musk prevede di fondere OpenAI con xAI, la sua attuale startup di intelligenza artificiale.

Un’ulteriore dietrologia racconta di tentativi da parte di Musk di portare avanti tecniche di destabilizzazione di OpenAI, proprio adesso che è sul punto di ricevere 25 miliardi di dollari da SoftBank.

Staremo a vedere cosa ne sarà ufficialmente di questa offerta, ma soprattutto di come Elon Musk e Sam Altman porteranno avanti lo scontro, apparentemente senza fine.

 

https://www.01net.it/elon-musk-offre-97-4-miliardi-di-dollari-per-acquistare-openai-sam-altman-risponde-no-grazie-te-ne-diamo-974-per-x-se-vuoi/?utm_term=1296581+-+https%3A//www.01net.it/elon-musk-offre-97-4-miliardi-di-dollari-per-acquistare-openai-sam-altman-risponde-no-grazie-te-ne-diamo-974-per-x-se-vuoi/

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