CapIAmoci, Luglio 2025
Introduzione
CapIAmoci la nuova rubrica di Med Innovations sull’Intelligenza Artificiale: negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nel mondo della tecnologia, con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale.
Con un progresso spedito a velocità mai viste si rischia di perdere il passo coi tempi e di rimanere spaesati, ed è per questo nasce la rubrica: “capIAmoci”, a cura di Mattia Sospetti.
Lo scopo della rubrica è di presentare le notizie più importanti del mese riguardanti il vasto mondo dell’Intelligenza Artificiale, andando in profondità, e permettendo così ai lettori di rimanere aggiornati con pochi minuti al mese.
Edizione Luglio 2025
Nel caso te l’avessi persa, ecco quella dello scorso mese.
OpenAI rilascia ChatPGT Agent: democratizzare gli AI Agents
Il 17 luglio 2025 OpenAI ha fatto di nuovo parlare di sé, presentando presentato ChatGPT Agent, una nuova funzione progettata per incrementare il potenziale del modello in seno all’azienda, da semplice strumento conversazionale a vero e proprio “agente”.
Per AI Agent, per i meno avvezzi, si intende un sistema di Intelligenza Artificiale con non solo capacità di comunicazione, ma anche capacità attiva, di agire autonomamente e automatizzare compiti complessi. Chiaramente l’obiettivo aziendale è quello di ampliare gli use cases dell’intelligenza artificiale, integrandola nei processi quotidiani e aziendali, per massimizzare l’uso e fidelizzazione degli utilizzatori di GPT.
I ChatGPT Agent si possono distinguere per la capacità di agire, svolgendo attività come gestione delle email, raccolta dati, pianificazione di appuntamenti e creazione automatizzata di report. Gli utenti, privati o aziende che siano, possono customizzare il comportamento dell’agente, definendo limiti, permessi e regole di azione, permettendo di avere un modello tailored alle necessità di ogni singola azienda, senza dover far riferimento ad una biblioteca di agenti predefiniti.
Inoltre l’attenzione dell’azienda di Sam Altman si è concentrata sul rendere l’integrazione seamless: infatti i ChatGPT Agent si collegano direttamente a gestionali interni, piattaforme di comunicazione e strumenti di produttività, permettendo una rapida ed agevole integrazione in ambito aziendale. Le potenziali applicazioni includono l’automazione delle attività ripetitive, l’analisi dati, il supporto clienti e l’ottimizzazione dei flussi di lavoro esistenti.
Passiamo ad un aspetto sempre più centrale nei progetti AI-centered, privacy e security: a tal proposito gli utenti, a detta di OpenAI, decidono quali dati condividere , con possibilità di revocare i permessi in qualsiasi momento. Questa attenzione è cruciale in contesti aziendali, dove la protezione delle informazioni sensibili è una priorità mai da dare per scontato.
Nei prossimi mesi sarà interessante osservare quali imprese (o liberi professionisti) adotteranno questa tecnologia e quali scenari innovativi emergeranno, in ottica di miglioramento della qualità del lavoro, e semplificazioni di processi.
https://openai.com/it-IT/index/introducing-chatgpt-agent/
https://www.01net.it/chatgpt-agent-openai-automazione-intelligenza-artificiale/
https://www.ceotech.it/openai-prepara-agenti-ai-che-costeranno-fino-a-20-000-mese/
AI ed ambiente: PoliMi scova discariche
L’evoluzione tecnologica dell’AI ha invaso una enorme quantità di settori, tra cui l’ambiente.
A tal proposito è notevole un risultato ottenuto di recente da parte del Politecnico di Milano, che ha sviluppato una tecnologia innovativa che, integrando immagini satellitari ad AI, è capace di individuare discariche abusive con un’accuratezza superiore al 90%, a quanto dichiarato dall’università stessa. Questo sistema rappresenta una risposta concreta al fenomeno della gestione illegale dei rifiuti, una delle attività più redditizie della criminalità organizzata (senza considerare la tossicità dei fumi emessi), e si inserisce nel progetto PERIVALLON, di caratura europea, al punto da coinvolgere 24 partner di 12 paesi.
Il cuore dell’innovazione è l’uso di Deep Neural Networks per analizzare immagini satellitari e dati acquisiti da droni, consentendo controlli sistematici e rapidi del territorio. Fonte d’innovazione è anche il dataset AerialWaste, il primo del suo genere a livello mondiale e già utilizzato da ricercatori internazionali, che ha permesso di addestrare i modelli di IA per identificare rifiuti pericolosi in aree critiche.
La fase di sperimentazione ha visto l’adozione del sistema in più di 100 comuni, ed ha dimostrato le sue capacità di ridurre drasticamente i tempi delle indagini, supportando in modo efficace le FdO. Questi strumenti, spiegano i ricercatori Piero Fraternali e Giacomo Boracchi, introducono un cambio di paradigma nella lotta ai crimini ambientali, favorendo prevenzione e trasparenza.
è sempre un’ottima notizia quella dell’utilizzo di AI in ambiti di interesse comune, come la lotta all’ecomafia e nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica, e ciò dovrebbe essere una spinta alla ricerca, che dovrebbe andare di pari passo all’adozione dell’AI in ambiti aziendali.
https://www.milanotoday.it/attualita/sistema-antidiscariche-abusive-poli.html
https://aerialwaste.org/
PMI: investite in AI se volete crescere!
Quasi in controtendenza con la notizia precedente, si ritorna a parlare di fatturati, crescita ed aziende.
Infatti, secondo una ricerca dell’ICOM (Istituto per la Competitività), l’adozione diffusa di AI rappresenta un fattore decisivo per la competitività delle PMI italiane.
Le PMI, ciò che viene comunemente definito come “il cuore pulsante dell’economia italiana (il 99,4% delle aziende italiane sono PMI), sono aziende da dimensioni, fatturato e budget ridotti, e ciò può rendere stagnante la produttività interna, ed a cascata le sorti dell’Italia intera.
Ma a ciò si può trovare una soluzione: infatti, secondo il report, se entro il 2030 il 60& delle PMI adottasse almeno una tecnologia IA, si potrebbero generare ricavi aggiuntivi per 1300 miliardi di euro, pari al raddoppio della crescita media degli ultimi cinque anni.
Diamo un po’ di numeri: nel 2024 meno del 10% (ci si assesta intorno all’8,2%) delle imprese italiane di media e grande dimensione ha integrato l’IA, distante dalla media UE (13,5%) e dal target europeo del 60%. I settori più attivi nell’adozione dell’AI sono informatica, telecomunicazioni e produzione audiovisiva, e un quinto delle imprese prevede investimenti in IA nel prossimo biennio.
Ma questo report si scontra con una realtà attualmente ben indisposta: i ritardi sono tanti, e sono endemici nella struttura economica italiana stessa. PMI implicano spesso carenza di competenze digitali e poca apertura a formazione, indicata dal 67% delle aziende come principale ostacolo. Solo il 2% dichiara un livello di competenze “molto buono”.
Gli esperti non possono far altro che fare un appello alla politica, chiedendo incentivi fiscali più semplici, formazione e supporto alla digitalizzazione. Durante l’evento del 17 giugno alla Camera dei Deputati, il presidente Gusmeroli e i rappresentanti di TeamSystem (che hanno supportato la redazione del report) hanno sottolineato che l’IA è una leva strategica per la crescita, ma servono misure ad hoc per sfruttarne appieno il potenziale.
Vedremo se il Governo vorrà muoversi in questa direzione, o se si aggiungerà alla lunga lista di occasioni non colte